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di Valerio gallerati



COLTIVARE IL CAPPERO
Esperienze e consigli per la buona riuscita del Cappero anche in aree fredde


Tutti conosciamo il cappero come specie mediterranea, nota per la produzione dei capperi(boccioli fiorali) che vengono conservati sotto sale e utilizzati per la preparazione di ottimi piatti della cucina Italiana.
Inoltre anche il frutto, simile ad un piccolo cetriolo e localmente denominato "CUCUNCIO", è consumato sotto aceto, da alcuni anni è alla ribalta, utilizzatissimo come stuzzichino ed antipasto, nelle feste e agli aperitivi più in delle varie città di tutt'Italia.

Inoltre sempre più persone conoscono la spettacolare ed effimera bellezza dei suoi particolarissimi fiori.
Sapere quanto sopra però, non fa luce su alcune delle domande che maggiormente ricorrono tra il mio pubblico:

-“Ma come devo coltivarlo e soprattutto può adattarsi a vivere all'esterno anche al nord?”
-“Sopporta le temperature artiche del Nord Italia? “
-“Ma non deve vivere sui muri?”


Andiamo per gradi alla scoperta dei come e dei perché!
Innanzi tutto, va detto, che in Italia si distinguono due forme diverse di Capparis, la specie Capparis spinosa, presente per lo più a sud e sulle isole e la specie Capparis inermis.
La prima si trova spesso vegetante a terra (Sicilia, Calabria, Puglia,Lazio, Toscana, Liguria) e presenta sui rami delle spine in prossimità dell'inserzione della foglia.
La seconda, priva di spine, si trova in tutte le Regioni d'Italia, ma quasi sempre insediata su scarpate rocciose, vecchi muri e rocche.
In linea generale, le due specie, hanno bisogno delle medesime condizioni di vita. Ma quali sono queste benedette condizioni?


CONDIZIONI ESSENZIALI PER LA VITA DEL CAPPERO:

1) Il Cappero non sopporta ristagni idrici prolungati;
2) Il cappero (per svilupparsi bene ed in fretta)ha bisogno di molta acqua;
3) Il Cappero ha bisogno di buon apporto di nutrimento;
4) Il Cappero è tremendamente sensibile all'attacco di Lumache di ogni sorta;
5) Il Cappero muore se in inverno , quando gela, la terra in cui radica è intrisa d'acqua.


Delineate le linee guida, si inizia a capire perché a Sud, il Cappero si trova in terra mentre a Nord si incontra più normalmente sui muri, o no? Se avete ancora dubbi proviamo insieme a ragionarci un po'!
Secondo voi al Sud, in terra, si hanno facilmente ristagni idrici prolungati? Direi di no, e tra le pietre di un muro secolare, magari a quattro metri di altezza ? No, normalmente no! Bene, allora il primo punto è acclarato!
Verrebbe da pensare che a sud, se non ci sono ristagni non ci sarà nemmeno tanta acqua in terra... Errore! Lacqua c'è, basta sapersela cercare ed il Cappero ha radici primarie forti e fittonanti, in grado di raggiungere velocemente gli strati più profondi del suolo, poi le radici avventizie, si dividono in una rete fittissima di capillari radicali sottilissimi, simili a muffa, in grado di raccogliere una grandissima quantità d'acqua. Lo stesso avviene tra le pietre dei muri, all'interno dei quali si hanno temperature miti e costante umidità, in grado di garantire ai capperi una ricca riserva idrica. Così anche il secondo punto è andato, giusto?!
Il terzo ed il quarto punto, sono aspetti troppo ovvi per perderci tempo... Combattete le lumache e concimate con parsimonia ma molto spesso i vostri capperi!
Il quinto punto invece, è quello centrale.
Parafrasando Garibaldi, "Qui si fa il cappero ... o ci muore!" per rimanere in tema di 150° anniversario.

Allora andiamo a Sud. Domanda: “E' facile che in Sicilia si abbiano temperature sotto zero e terreno zuppo d'acqua in contemporanea?” Direi di no! E in un muro del nord? Magari a TORINO, MILANO O BOLOGNA O TREVISO? Il GELO SICURAMENTE SI, SI AVRANNO TEMPERATURE MOLTO RIGIDE, FACILMENTE PROSSIME AI - 15°C, MA IL RISTAGNO NO, TRA LE PIETRE DEI MURI NON SI FERMA L'ACQUA.
Ecco perché, tra la meraviglia dei più, è possibile osservare i capperi sui muri del castello Sforzesco a Milano o nelle rocche Trentine o ancora in Veneto e su alcuni tratti della cinta Muraria Bolognese! Bene, ma allora ci si chiederà: “Per coltivare i capperi bisogna prima acquistare un Castello?” Naturalmente no, niente di tanto impegnativo.
Basterà ricreare le cinque condizioni prescritte, ognuno a modo proprio, cercando di non trascurarne alcuna, perché tutte sono necessarie.
Io qui mi limito ad indicarvi due o tre modi per poter riuscire nell'intento.


COLTIVARE IL CAPPERO IN VASO


Materiali ed impianto:
1) Vaso di terracotta possibilmente lungo e stretto, ma all'occorrenza qualsiasi vaso e di qualsiasi materiale!
2) Materiale drenante(sassi, argilla espansa, cocci)da porre sul fondo del vaso in almeno tre strati e in mezzo alla terra.
3) Terriccio universale 33%, terra di campo e sabbia 33% Materiale drenante 33%.
Modus operandi:
1) Porre sul fondo del vaso il materiale drenante.
2) Mischiare bene i vari componenti del terreno di coltura e riempire il vaso per tre quarti.
3) Svasare la piantina di cappero mantenendo la zolletta di terra quanto più integra possibile.
4) Appoggiare la piantina sulla terra del vaso e aggiungere altro terreno sino a ricoprire tutta la zolletta della piantina, praticando una decisa pressione sul terreno immesso, soprattutto verso le pareti del vaso. Lasciare il colletto del cappero scoperto dal terreno, all'aria.
5) Annaffiare abbondantemente ma lentamente, a più riprese.
6) Concimare con pochi(10-15) pellets o granuli di concime (N, K, P) solido o con pochi cl di soluzione liquida appositamente preparata.


Consigli di coltivazione:

1) Esporre il vaso così preparato in zona assolata o semi assolata, per tutta la buona stagione;
2) Annaffiare secondo necessità, mantenendo la terra umida ma non fradicia. Se la terra si secca completamente il cappero non trova più acqua e muore in pochi giorni.
3) Potare il cappero in inverno appena perde tutte le foglie, accorciando i rametti (4-5 cm)fin quasi alla base del fusto e ritirarlo in area protetta dall'acqua piovana e dal gelo ma non riscaldata. (ricordare il 5° punto delle condizioni essenziali!)es vano scale, garage, tettoia, serra fredda.
4) Annaffiare ogni tanto e all'occorrenza, per impedire il completo disseccamento della terra.

COLTIVARE IL CAPPERO IN GIARDINO:

Si può fare direttamente in terra o in un muretto. Far attecchire una piantina di cappero con una sua zolletta di terriccio in un muro vero e proprio è cosa ardua. Ogni situazione sarebbe da studiare singolarmente. Meno complicato sarebbe costruire un muretto apposta per lui, utilizzando mattoni porosi e lasciando terra tra una pietra e l'altra. Un muretto nuovo però, ha il "difetto" di non essere umido, per cui bisognerà annaffiare moltissimo perché il cappero sopravviva.
E' possibile però anche coltivare il nostro amico direttamente in terra. L'ideale sono le scarpate assolate, ma anche in piano si può ottenere un buon risultato. L'importante è tenere sempre a mente il 5° punto.
Dobbiamo evitare i ristagni ed il gelo in contemporanea.
A tale scopo risulta molto utile creare un substrato molto ricco di ciottoli e ben drenante, magari rialzato dal piano del terreno, a formare una mini collinetta. Alla sommità della montagnola porremo la nostra piantina che durante la fase vegetativa, annaffieremo e concimeremo secondo necessità(abbondantemente il primo anno),
Alla caduta delle foglie, effettueremo la potatura.
Ora potremo, a seconda del clima che abbiamo a casa nostra, procedere ad una semplice pacciamatura con foglie e corteccia, o ad una ulteriore copertura con telo di plastica.
Quest'ultima, oltre a riparare dal freddo, impedisce ad acqua piovana e neve, di infradiciare la nostra montagnola, che resterà relativamente asciutta.


ADESSO TOCCA A VOI, BUONA FORTUNA!!!!





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